Inizialmente con il termine agilità ci si riferiva solamente alla capacità di “cambiare la direzione” del proprio corpo o baricentro (senza contesto), ma negli ultimi venti anni si è spostata la visione di questa capacità verso un “movimento rapido dell’intero corpo mediante un cambio di direzione o di velocità in risposta ad uno stimolo” (1). La parte finale della definizione, ovvero in risposta ad uno stimolo, cambia tutta l’interpretazione del termine. Infatti, l’agilità si differenzia dal puro “cambio di direzione” (CdD) che ha la caratteristica di essere pianificato in precedenza. Un esempio di CdD è quando nel riscaldamento si inseriscono dei coni e paletti per fare dei movimenti rapidi di spostamento oppure il percorso che esegue il battitore di baseball quando deve correre da una base all’altra. L’agilità si discosta perché è un cambio di direzione, ma in risposta ad uno stimolo che non si è in grado di prevedere, come ad esempio quando due avversari si incontrano, nessuno sa dove e che movimenti farà l’altro (2). Si conosce, inoltre, che la capacità di cambio di direzione pura e l’agilità sono due variabili indipendenti tra di loro (2).
L’agilità si sa che discrimina la competitività degli atleti (i giocatori di livello competitivo superiore hanno tempi di esecuzione dell’azione inferiore rispetto ai giocatori di livello inferiore, n.d.r) (3,4), ma in ognuno di questi studi gli atleti di livello superiore non mostrano una significatività statistica rispetto al gruppo di livello inferiore in un test semplice di cambi di direzione pre-pianificato. Questa caratteristica suggerisce che l’agilità ha una componente intrinseca di reattività ad uno stimolo. Si ritiene, quindi, che i giocatori professionisti sono più skillati nel trarre informazioni cinematiche dai movimenti del corpo dell’avversario per anticipare le direzioni e quindi modificare i propri movimenti (5).
Modello dei fattori principali che determinano l’agilità negli sport di invasione. Tratta da J. Sheppard & Young, 2006
Modello dei fattori principali che determinano l’agilità negli sport di invasione. Tratta da J. Sheppard & Young, 2006
ALCUNI CONSIGLI PER ALLENARE L’AGILITA’
· L’agilità non è correlata con la velocità, di conseguenza si ritiene che un allenamento di velocità non si tramuti in guadagni prestativi di nota nell’agilità (2).
· L’agilità e il decision-making si allena con i giochi situazionali (5).
· Si sa comunque, che una componente coordinativa e di CdD pre-pianificati serve per atleti di alto e basso livello per acquisire i movimenti che dovranno trasmettere in campo nella situazione reale (5).
BIBLIOGRAFIA
1. Sheppard J, Young W. Agility literature review: Classifications, training and testing. J Sports Sci. 2006;24(9):919–32.
2. Young WB, Dawson B, Henry GJ. Agility and change-of-direction speed are independent skills: Implications for training for agility in invasion sports. Int J Sport Sci Coach. 2015;10(1):159–69.
3. Sheppard JM, Young WB, Doyle TLA, Sheppard TA, Newton RU. An evaluation of a new test of reactive agility and its relationship to sprint speed and change of direction speed. J Sci Med Sport. 2006 Aug 1;9(4):342–9.
4. Young W, Farrow D, Pyne D, McGregor W, Handke T. Validity and reliability of agility tests in junior Australian football players. J Strength Cond Res 2011;25(12):3399–403.
5. Young W, Farrow D, Living A. The Importance of a Sport-Specific Stimulus for Training Agility. :39–43.