Clearance del lattato nello sport
Massimo consumo di ossigeno (VO2max)
Premessa
Come docente a contratto presso il dipartimento di sanità pubblica, medicina sperimentale e forense, corso di laurea in scienze motorie, mi sono imbattuto nella difficoltà “burocratica e medica” dell’utilizzo del lattacidometro per il monitoraggio del lattato ematico (permesso di utilizzare un dispositivo sanitario, test fisico massimale, collezione di sangue, ecc); per questo motivo abbiamo sempre dovuto aspettare la disponibilità di un medico per il suo utilizzo. Di conseguenza, non appena ho conosciuto la possibilità di poter ottenere un valore del lattato tramite il sudore ho subito indagato la sua applicabilità e validità; infatti, è un meccanismo non invasivo e che non utilizza materiale biologico speciale (sangue).
Una review recente ha criticato la procedura e la ricerca sul lattato nel sudore, ma si conclude che:
a) Il lattato nel sudore diminuisce nei soggetti più essi sono acclimatati al caldo;
b) Il lattato nel sudore è indipendente con il lattato sanguigno in quanto il primo è completamente un sottoprodotto delle ghiandole sudoripare;
c) Qualora si dovesse collezionare il sudore è importante conoscere la zona del corpo e il metodo in quanto hanno un alto valore confondente nel processo;
d) Si ritiene che il livello di fitness e il tipo di esercizio siano un altro fattore confondente nella concentrazione di lattato nel sudore.
Ad oggi, sono richieste ulteriori conferme e/o smentite con studi di alta qualità metodologica.
BIBLIOGRAFIA
Derbyshire, P. J., Barr, H., Davis, F., & Higson, S. P. J. (2012). Lactate in human sweat: A critical review of research to the present day. Journal of Physiological Sciences, 62(6), 429–440. https://doi.org/10.1007/S12576-012-0213-Z/METRICS