Quante volte ci si è sentiti dire, appena terminato un test di Cooper o un intermittente massimale, da chi insegnava educazione fisica o sportiva, di effettuare una respirazione in camminata con la schiena verticale e con un movimento delle mani in adduzione/abduzione sul piano frontale per recuperare più velocemente? Questa posizione contrasta con gli atleti di fondo veloce che appena finita la corsa, se non si sdraiano, si puntellano sule ginocchia con la schiena in flessione per recuperare dallo sforzo. Anche i kayakisti dopo uno sprint massimale hanno l'abitudine di flettersi.
La postura migliore per velocizzare il recupero tra le ripetizioni (es. all’interno di un HIIT) e alla fine dell’esercizio è stata scarsamente studiata dai fisiologi dell’esercizio. In particolare, in precedenza il confronto si basava tra una postura supina, seduta e in piedi e la conclusione era che la posizione orizzontale era superiore alle altre due per una maggior riattivazione parasimpatica (1).
Invece, Houplin et al., 2015 hanno cercato di capire se una respirazione in piedi con le braccia sopra la testa fosse migliore rispetto ad una posizione di recupero a schiena flessa e con le mani puntellate sulle ginocchia. Sono state reclutate 20 atlete di seconda divisione di calcio tra i 18 ed i 22 anni e hanno monitorato la ventilazione al minuto, il volume polmonare totale, l’eliminazione di anidride carbonica, la frequenza di respirazione e la frequenza cardiaca di recupero dopo un HIIT tradizionale di 4’ di lavoro al 90-95% FCmax e 3’ di recupero, ripetuti 4 volte. I risultati mostrano che la postura a schiena flessa con le mani sulle ginocchia ha ridotto più velocemente la frequenza cardiaca (53 ± 11 bpm vs 31 ± 11 bpm) ed ha aumentato l’eliminazione di CO2 e il volume polmonare totale (P<0,05) rispetto alla posizione in piedi con le mani sulla testa (un aumento della velocità di eliminazione della CO2 mostra una maggior abilità di esalazione dei prodotti di scarto, n.d.r.) (2). Di conseguenza, da questa ricerca si ritiene di supportare la tesi che non bisogni recuperare con le mani sopra la testa e/o con la circonduzione delle stesse in posizione ortostatica come probabilmente abbiamo sentito dirci durante le attività scolastiche.
Eliminazione dell'anidride carbonica tra una postura ortostatica con le mani sopra la testa ed una con la schiena in flessione e le mani sulle ginocchia (p<0,05)
Volume polmonare totale tra una postura ortostatica con le mani sopra la testa ed una con la schiena in flessione e le mani sulle ginocchia (p<0,05)
Frequenza cardiaca di recupero tra una postura ortostatica con le mani sopra la testa ed una con la schiena in flessione e le mani sulle ginocchia (p<0,05)
A supporto di questa ricerca si conosce che modificando (massimizzando) l’area di apposizione diaframmatica si può migliorare l’efficacia della respirazione e, di conseguenza, il recupero tra gli sforzi. La zona di apposizione del diaframma è l’area dello stesso direttamente apposta (di fianco) alle costole (3).
In soggetti con COPD si conosce che posizionare le braccia sopra la testa riduce la capacità totale (L) dei polmoni, infatti una postura con le braccia sopra la testa allunga passivamente le pareti toraciche e addominali che potrebbero ridurre la capacità di opporsi efficacemente al diaframma.(4). Inoltre, si sa che la ZoA è ridotta a spina verticale, mentre è massimizzata durante una flessione spinale, infatti, la posizione in flessione ruota internamente le costole con un aumento della ZoA (5).
Di conseguenza, la posizione in flessione si ritiene più efficace ed efficiente per velocizzare il recupero intra-serie ed inter-esercizi. come si vede empiricamente negli atleti dopo una prova massimale di fondo veloce.
Diaframma e Zona di Apposizione con le costole inferiori. Tratta da Troyer & Wilson, 2016
1. Buchheit M, Haddad H Al, Laursen PB, Ahmaidi S. Effect of body posture on postexercise parasympathetic reactivation in men. Exp Physiol. 2009;94(7):795–804.
2. Houplin J, Brilla L, Cunningham W, Suprak D. The Effects of Two Different Recovery Postures During High Intensity Interval Training. Med Sci Sport Exerc. 2015;47(5S):130.
3. Troyer A De, Wilson TA. Action of the diaphragm on the rib cage. 2021;391–400.
4. Mckeough ZJ, Alison JA, Bye PTP. Arm positioning alters lung volumes in subjects with COPD and healthy subjects. Aust J Physiother. 2003;49(2):133–7.
5. Mead J. Functional significance of the area of apposition of diaphragm to rib cage. Am Rev Respir Dis. 1979;119(2):31–2.